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"La violenza mi perseguita. Si rifiuta di scomparire dalla mia vita. Le ho sacrificato tutto quello che avevo, perché mi lasciasse in pace. Non è servito a niente. Ho smesso di praticarla, e ho dovuto subirla. Ho creduto che fosse il prezzo che mi toccava pagare, e l'ho pagato in silenzio, senza reagire. Immaginavo che quello che mi arrivava addosso fosse come acqua in una bottiglia: bastava aspettare, e prima o poi la bottiglia si sarebbe vuotata. Invece la violenza è un mare scuro. La telefonata di Vlastar ha riportato a galla la voglia di uccidere".